PANE NON LIEVITATO
Si diceva buono come il pane...ed il pane è ormai un ricordo antico come le leggende di elfi e fate, perchè nei nostri panifici non si "cucina" più il pane, non solo perchè le farine industriali sono imbottite di additivi chimici, coloranti, sbiancanti, antiossidanti ecc. ma perchè il pane non viene più cotto, ma venduto crudo con enormi danni per la nostra salute.
Il pane crudo con il lievito di birra ancora attivo fermenta, scalda l'intestino acidificandolo e congestionando tutto il basso ventre causando infiammazione alle vie urinarie, ovaie, utero e prostata negli uomini.
Il pane crudo con il lievito di birra ancora attivo fermenta, scalda l'intestino acidificandolo e congestionando tutto il basso ventre causando infiammazione alle vie urinarie, ovaie, utero e prostata negli uomini.
Un'alternativa: il Pane non Lievitato
Il pane non lievitato è stato per molto
tempo l'unico conosciuto dall'umanità. Si preparava con farina integrale e si
cuoceva mettendo l'impasto su pietre arroventate o sotto la cenere rovente. Questo
tipo di pane è presente in tutte le culture.
La mia passione per la crescia deriva da un viaggio nelle Marche dove, come vegetariano, la crescia mi ha salvato la vita perché nelle Marche si mangiava affettati e bieta cotta...grazie alla crescia sono sopravvissuto.
Testo o Crescia Umbra - Marchigiana
Deve
il suo nome "testo", alla pietra piatta refrattaria resa
rovente dal fuoco ed utilizzata in origine per la sua
cottura, ma in Umbria la
chiamano anche "crescia", "torta del panaro", o "pizza
sotto il fuoco". Si tratta di un antico pane non lievitato, infatti è
una schiacciata di farina, acqua, olio d'oliva e sale. Veniva preparata in
occasione dei lavori nei campi quando occorreva saziare grandi appetiti e
bisognava risparmiare, il più prezioso pane. Oggi viene gustata al naturale accompagnando
insaccati e la bieta lessa o farcita con prosciutto, salsiccia cotta, verdure
lesse ripassate in padella, porchetta, stracchino e rucola.
Ingredienti per 4 crescie
da 25 cm di diametro
Farina 500 g.
Acqua 150 ml
Strutto/o olio 50 g.
Sale qb
In una ciotola versate la farina di
tipo 0 o 00, aggiungete un pizzico di sale, unite lo strutto o due cucchiai di
olio extravergine d’oliva e l'acqua tiepida, quanto basta, per ottenere un
impasto consistente e sodo ma lavorabile.
Manipolare
velocemente l’impasto per poi metterlo nella spianatoia infarinata e tirarlo
(come se fosse una pizza) con il mattarello per farne quattro dischi.
Fate scaldare il forno a 180° estraendo prima la
griglia, quando il forno è a temperatura, stendete la crescia direttamente
sopra la griglia ed infornate. Dopo alcuni minuti vedrete che si formeranno
delle bolle, questo indica che la temperatura è perfetta, appena prende colore
(deve essere per il 80% ancora bianca) aprite il forno ed alzando un lembo della
crescia accertatene la consistenza, se risulterà ancora cruda ma
sufficientemente “cotta” da poter essere sollevata, giratela con le mani e
chiudete il forno, dopo alcuni minuti sarà pronta.
Tradizionalmente, proprio per evitare le bolle si bucherella
l’impasto con una forchetta, ma personalmente mi piace più con le bolle.
La crescia dovrà risultare appena colorita con
qualche punto di bruciatura (ricordate la parte esterna della pizza).
Potete
cucinarla anche su una pentola antiaderente anche se queste pentole sono estremamente pericolose, basta un solo graffio e devono essere buttate immediatamente, perchè cancerogene.
Nelle Marche ed in Umbria si cucina su pietra riscaldata, su supporti di ghisa o
ferro artigianali, o viene cotta sulla griglia dove viene arrostita la carne.
Un’antica usanza era anche quella di coprire la
crescia di cedere rovente, vedi foto di lato.
Attenzione: usare solo olio extravergine d'oliva spremuto a freddo, mai olio extravergine da pochi soldi e tantomento olio di semi che nella lavorazione industriali vengono modificati trasformandoli in lipidi strans pericolosissimi.
Varianti: invece d’un olio al naturale
potete usare un olio al peperoncino, al basilico o all’aglio, nell’impasto
potete aggiungere anche delle spezie come il curry, la paprica ed erbe
aromatiche o potete dividere l'impasto in più parti aromatizzandoine ogn'una con un erba o spezia dfiversa...il tutto sarà poco tradizionale ma vi assicuro ottimo ed entusiasmante per i vostri ospiti.
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